Silvio facci ingoiare
Alfin la Seconda Repubblica annegò nello sperma. Silvio Berlusconi, l’uomo più potente d’Italia, è stato tradito dal suo stesso harem. Ricattato dalle puttane. Questo emerge dalle intercettazioni. Troie a seno scoperto, pompini non più solo (!?) a trecento euro, bunga bunga, cene con festini osé, scopate per denaro o appartamenti o altri regali (dorate tartarughine?), adorate venezuelane, dominicane, brasiliane, rumene, gemelline napoletane (a chi non fan sangue quelle?) ed altre italiane, maggiorenni pocopiù e pocomeno, scenette saffiche per la goduria del Sultano. E soldi, tanti soldi, per tener la bocca chiusa (oltre che piena).
Silvio, dai, raccontaci tutto. Gli italiani le hanno sopportate tutte, le tue marachelle da Sultano, perché gli italiani ingoiano più delle tue troie. Non te n’eri accorto? Le tue televisioni di merda, le tue figuracce internazionali, i tuoi privilegi e quelli dei tuoi sodali, le tue sottomissioni alla malavita, le corruzioni per tuo conto, le leggi fatte su misura per te (che dunque stanno strette a tutti gli altri): gli italiani ingoiano sempre l’amaro seme dei loro padroni. Son fatti così, alla maggioranza di loro non interessa d’esser dei miserevoli schiavi se possono avere in regalo una tartarughina. Franza o Spagna, purché se magna, don’t you know that?
“Che razza di impestata puttana ami: ti vergogni di confessarlo”, scriveva il poeta latino Catullo più di duemila anni fa, “a niente serve tacer le prodezze, a niente”. Ora invece sei costretto a rimetterci quattrini e a cercare di giustificarti in televisione (in tribunale sarebbe troppo difficile, lo comprendiamo). Un’arrampicata sugli specchi è impresa improba, per un ultra-settantenne che da tempo non sopporta di veder riflesso un così invecchiato se stesso. E allora suvvìa Silvio, raccontaci tutto.
Vogliamo sapere tutto, non perché ci interessino le tue peripezìe da porco matricolato, ma perché vogliamo vedere gli italiani che ingoiano ancora. Basta col popolo che se lo prende in culo, è un film vecchio. Basta coi bukkake di menzogne trasmessi ad ogni ora in televisione. Basta col fistfucking alla Costituzione. Smetti di segare i tuoi avversari, estenuandoli uno dopo l’altro, ché tanto durano due minuti come Veltroni e poi tornano sempre a farti le coccole. Basta con gente che si masturba con gingilli marchiati Mediaset, con vibranti cagnare da Maria De Filippi o grazie al voyeurismo di bassa lega del Grande Fratello. Vogliamo vedere gli italiani ingoiare. Abbiamo bisogno, ancora una volta, di saperli nascosti in quelle legnose e rattoppate cabine elettorali mentre appongono l’ennesima croce sul tuo nome, sul tuo simbolo, perché dobbiamo individuarli tutti e ricordarcene. È bella, la democrazia, perché comanda il popolo (così ci dicono); ma se il popolo fa ribrezzo – come la mettiamo? Non vorrete forse convincerci che ci volevano le puttane per screditare un presidente del Consiglio che ne ha combinate di molto peggiori. O sì?
(E come stupirsi, come biasimare il fatto che, come pare dai sondaggi, gli scandali sessuali spostino così pochi voti? Forse in Italia ci sono così tante troie che ora voteranno tutte per Colui che incarna il loro datore di lavoro ideale, ed Egli rivincerà le elezioni – chi lo può dire? Per stabilirlo, ci vorrebbero i leoni che “non mangiano le vergini” sognati prima da Jonathan Swift nel 1710, e poi da Giuseppe Prezzolini più di due secoli dopo. Tenuti presso il cimitero di ogni parrocchia a spese del Comune, questi leoni sarebbero serviti da cartina a tornasole della zoccolaggine. Ma qui non si trovano, e certo non si può pretendere che gli inviati di Lucignolo facciano tutto il lavoro)
Quindi perché tentenni? Perché tieni tutto dentro, Silvio? Non stare al gioco dei ricatti, fa’ saltare il tavolo, raccontaci tutto, fino ai particolari più beceri. Impugna di nuovo il frustino mediatico – bandana in testa e niente sotto: il popolo italiano è uno slave che gode ad essere umiliato, approfittane! Vai Silvio, facci ingoiare.